Dislessia

La dislessia è sicuramente il disturbo dell’apprendimento più conosciuto, con una percentuale stimata attorno al 4%, ed è comunemente definito disturbo specifico di lettura che si manifesta con difficoltà a leggere correttamente o fluentemente, poiché si verifica un rallentamento marcato nell’acquisizione delle abilità fonologiche, riguardanti il processo di conversione e associazione del grafema al rispettivo fonema, e lessicali, ossia il recupero della parola dal lessico mentale.

Ci si può trovare di fronte a due tipologie di bambini:

 

1. bambini che commettono un gran numero di errori leggendo (invertono lettere, inventano parole, leggono una lettera per un'altra…);

 

2. bambini che leggono correttamente ma, per farlo, impiegano moltissimo tempo (spesso prima di leggere la parola se la ripetono sottovoce magari dividendola in sillabe).

 

In sintesi, nella dislessia i parametri deficitari sono determinati dalla rapidità e dalla correttezza durante la lettura.

 

Secondo il modello standard della neuropsicologia cognitivista, il disturbo viene identificato in base al processo che non funziona bene nel soggetto e quindi alla serie di operazioni che non può essere svolta in maniera adeguata.

 

Una distinzione fondamentale proposta riguarda la dislessia fonologica e la dislessia superficiale.

 

La dislessia fonologica si riscontra in bambini che faticano ad usare la via fonologica, ovvero quel processo dell’informazione che associa il grafema al fonema corrispondente. In questo caso il bambino ha particolare difficoltà nel leggere le parole rare mentre conserva la capacità di leggere le parole che fanno parte del suo vocabolario usuale.

 

La dislessia superficiale si riscontra invece nei bambini che hanno un cattivo funzionamento della via diretta della lettura che permette l’accesso immediato dalla parola scritta al fonema. In questo caso il bambino non ha particolare difficoltà ad usare la via fonologica, ma non legge le eccezioni di pronuncia (parole irregolari).

 

Dal punto di vista dello sviluppo del processo di apprendimento della lettura, possiamo dire che l’uso della via fonologica preceda normalmente l’uso della via diretta, perché, per imparare a riconoscere le parole in modo immediato e automatico, occorre che uno le abbia lette più volte usando la via fonologica. Ci sono però casi in cui si è costituito immediatamente un vocabolario visivo, ma il bambino è legato alla forma con cui la parola è scritta.